Grazie all’elevata concentrazione di acido folico, è un cibo consigliato anche alle donne in gravidanza. La buona quota di ferro rende questo frutto ideale per contrastare l’anemia.
Rinomate sono anche le proprietà antinfiammatorie attribuite a questi particolari tipi di agrumi.
Il sapore dolce della clementina è dovuto ai carboidrati, presenti ad un tasso di circa 10 gr per 100 gr di polpa (i carboidrati sono un po’ più concentrati verso la base, il loro contenuto diminuisce leggermente verso il gambo). Si tratta essenzialmente di saccarosio (70% del totale dei carboidrati), mentre il resto è costituito in parti uguali da fruttosio e glucosio.
È un frutto ben tollerato da tutti, anche da chi ha un apparato digerente delicato (anziani, convalescenti, bambini piccoli). Infatti, il suo sapore è particolarmente delicato e le sue tenere fibre non irritano la mucosa digestiva. Il suo succo può anche essere offerto molto presto ai piccoli di 6 mesi.
Le clementine (Citrus × clementina) furono scoperte dal reverendo Clément nel 1892 ad Algeri, a cui deve il suo nome, ma si crede che fossero presenti in Cina e Giappone già 3000 anni fa.
Sono considerate degli ibridi, prodotte dall’incrocio tra il mandarino e l’arancio amaro e non vanno confuse con il mandarino (Citrus reticulata).
Il polline dell’albero delle clementine non riesce a fertilizzare i suoi fiori anche se non è sterile. Così, se in un giardino ci sono solo piante di clementine, nasceranno esclusivamente clementine senza semi. Per ottenere quelle pure, dotate cioè di alcuni semi, è quindi necessario fare degli innesti. Se invece il frutteto di clementine è vicino ad altri agrumi, i fiori possono essere fertilizzati e dare clementine con semi.